Parola di Sherlock


Salve a tutti, non per vantarmi ma non credo mi occorrano presentazioni, tutti mi conoscono per aver risolto casi impossibili e per il mio acume fuori dal comune e… Scusate, avevo detto che non mi sarei vantato… Quest’anno l’inverno inglese era particolarmente rigido, così ho deciso, sfruttando un permeso esclusivo dei personaggi inventati che non possono essere veicolo di contagio, di andare in vacanza in Sicilia. Il caso volle che mi trovassi a Licata quando ho incontrato un gruppo di ragazzi sprovveduti un po' goffi che cercavano di investigare nel tentativo di ricostruire la storia di un’area polifunzionale situata nel loro comune. Naturalmente loro non mi hanno detto niente, sono stato io con i trucchi del mestiere a scoprire le loro intenzioni prima ancora che fossero chiare nella loro stessa mente, ma su questi dettagli non indugerò perché ho promesso che non mi sarei vantato. Nel vederli brancolare nel buio ho provato un grande dispiacere, perché dimostravano amore per la loro terra natia, avevano un entusiamo verace ed erano ricchi di buoni propositi; così ho deciso di dar loro una dritta per far sì che i loro obbiettivi diventassero realizzabili, alla faccia dell’utilitarismo inglese. All’inizio ho insegnato loro come navigare senza perdere la rotta nel vasto mare tempestoso e ingannevole del web, non è stato facile ma dopo molti fallimenti hanno imparato cosa digitare sulla tastiera e su quali siti navigare per ottenere informazioni utili ed attendibili. Ottenuti i primi dati essenziali ho suggerito loro di costruire un piano di indagine scegliendo alcune persone competenti da intervistare per ottenere le informazioni tanto agognate. Devo dire che mi sono ricreduto su questi ragazzi: se all’inizio apparivano incompetenti e inconcludenti durante il lavoro si sono rivelati recettivi concreti e produttivi, il mio fiuto un tempo infallibile stavolta ha sbagliato, l’età gioca brutti scherzi anche ai personaggi inventati. Per estendere la base territoriale della ricerca, ho chiesto ai miei allievi di contattare gli uffici comunali dei paesi dell’intera Sicilia che disponevano di un piano di intervento di protezione civile. Sembrava che tutto stesse andando per il meglio quando l’indagine è rallentata drasticamente poiché i dipendenti comunali non avrebbero risposto nemmeno sotto tortura. Dopo due settimane di sollecitazioni costanti e nella stragrande maggioranza dei casi infruttuose siamo riusciti ad avere un numero di risposte tale da poter costruire dei dati attendibili. L’insistenza paga. Sono felice dell’esperienza che ho vissuto, non avevo mai provato la gioia di insegnare, inoltre frequentando i giovani ho pensato a quei momenti della mia infanzia di cui non c’è traccia nei romanzi di cui sono il protagonista. Per quanto riguarda i risultati dell’indagine sono felice che questa terra baciata dal Sole stia lentamente, forse fin troppo, imboccando il sentiero dello sviluppo. L’insegnamento che voglio trasmettere è che tutto si può ottenere con fatica e dedizione, che la strada più lunga e tortuosa va percorsa a piccoli passi e che non bisogna mai dare niente per scontato, perché in fondo ” Una volta eliminato l’impossibile, ciò che resta, per quanto improbabile, deve essere la verità”. Ormai per me è giunto il momento di ripartire alla volta di Londra, l’Inghilterra chiama e per me è un onore servire la corona, la Sicilia ha già Montalbano come detective, perciò qui sarei di troppo. Per concludere stavolta voglio essere originale, non diro perciò “Elementare, Watson”.

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